Il progetto Durres

Storia e monumenti della cittą
 

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Storia e monumenti della cittą

Due progetti per Durrės

Studi e ricerche nell'anfiteatro

Bibliografia

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La cittą ellenistica 
317 a.C.

Glaukias re degli Illiri  Taulantini, nella cui orbita politica gravita la cittą, offre asilo a Pirro re dell’Epiro, cacciato dal suo regno

314 a.C.   Cassandro re di Macedonia assedia e occupa la cittą
312 a.C.

La cittą viene liberata dai Corciresi e restituita al  re Glauchias (Diod., XIX, 67,7)

307 a.C. 

Glauchias installa Pirro sul trono dell’Epiro; il suo regno si estenderą nell’Illiria fino a Shkodra. Pirro abita anche a Epidamnos e di qui salpa per la spedizione in aiuto dei Tarantini contro Roma (Anna Comnena Alex. 3.12.8)

280 a.C.  

Il re Monunios conia una moneta con l’emblema della cittą

266 a.C.

Roma acquista Brundisium e ne fa una colonia latina nel 241, essendo interessata ai traffici con l' Illirico e la Grecia (Cassio Dione, tramite Zonara 8,7,3)

229 a.C.

La flotta illirica della regina Teuta assedia la cittą e gli abitanti chiedono aiuto agli Etoli e ai Romani (Polyb. 2.9-10)

228 a.C.

La cittą passa sotto il controllo dei Romani, che vi istituiscono un protettorato (Pol. II.9)

Nei due secoli IV e III a.C. a Epidamnos/Dyrrachion si succedono influenze politiche e culturali diverse, che interferiscono fra loro e si sovrappongono, e che corrispondono al sorgere di nuovi potentati in quest’area adriatica :  l’influenza delle due cittą madri, Corinto e Corcyra prosegue ancora ed anche quella del regno illirico, ma accanto a queste si fa sempre pił consistente il peso culturale del regno di Macedonia, mentre si affaccia sull’Adriatico la potenza romana che alla fine del III sec.a.C.  fa di Dyrrachion  una base militare per le operazioni contro la temibile flotta della regina illirica Teuta. Proseguono e si rafforzano i contatti con Taranto, messi in evidenza dall’importazione di ceramiche apule ora prevalenti su tutti gli altri prodotti ceramici importati. Si accentua il ruolo della cittą come cerniera fra Grecia, Illiria e Italia. La pacifica convivenza fra componenti etniche e sociali diverse č regolata anche dalla celebre costituzione della cittą, che si dice scritta dal grande filosofo greco Aristotile. A questa fase appartengono le necropoli a N e NO (Dautaj, Kokomani, Spitalla), lungo la strada che congiunge il centro urbano con Porto Romano, e una serie di santuari extraurbani: ai due santuari di frontiera della collina di Dautaj si aggiunge quello detto di Afrodite, il cui  deposito votivo ha restituito centinaia di figurine di terracotta rappresentanti varie divinitą ed il santuario in localitą Keneta,  ora ricostruito nel giardino del museo. Si riferiscono a questo stesso periodo un tratto di mura trovato nel 2002 al di sotto di quelle romane e bizantine nel lato meridionale, verso mare, e alcune abitazioni private: quella della seconda metą del IV sec.a.C. , nella parte settentrionale della cittą,  in cui fu trovato il mosaico di ciottoli della “bella di Durazzo” e quella nel “Parc Rinia che comprendeva una grande corte scoperta con colonne (il tipo č detto “ a pastas”), magazzini, stanze con semplici pavimentati a mosaico, tetti coperti di tegole con i marchi dei pritani, i magistrati della cittą. La casa, databile fra la fine del III e gli inizi del II sec.a.C fu in uso fino agli inizi del I sec.a.C. : fu distrutta e  abbandonata intorno alla metą del secolo, forse in seguito al terremoto del 57 a.C. e al successivo spostamento verso il piano  dei quartieri residenziali pił prestigiosi. Appartiene a questo periodo ellenistico anche un atelier ceramico di III a.C ai piedi della collina di Dautaj, dove si trova  buona argilla e sorgenti naturali. Produceva fini coppe da mensa (“megaresi”).

 

 

 

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Monetazione illirica

Monetazione illirica

FIG. 5-6: Monetazione illirica e greca di Epidamnos

Ceramica greca e italica

Ceramica greca e italica

FIG. 7-8: Ceramica greca e italica

Tesoro votivo

FIG. 9Tesoro votivo del tempio di Artemide