Il progetto Durres

Storia e monumenti della città
 

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Storia e monumenti della città

Due progetti per Durrës

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La citta’ fra XII e XIX secolo

Durante questi secoli, della tarda fase bizantina, nell’area adriatica denominata Arbanon si notano elementi di cultura romanico-gotica. Questo fenomeno ha avuto un’intensita’ notevole soprattutto nel corso della dominazione normanna a Durazzo, dopo il 1081. Le chiese costruite in stile romanico-gotico (Ceke e Rodon) sono collegate agli ordini monastici francescani e domenicani. La citta’ era considerata come una fortezza imprendibile. Anna Comnena, principessa e poetessa bizantina del sec. XII, scrive che le mura che circondano Durres erano cosi’ larghe che vi potevano passare sopra quattro cavalli affiancati. Alla fine del X sec. le fonti dicono che a Durres erano presenti una chiesa di S. Nicola , una di S. Andrea e il monastero ‘ del mare’. Così Durres fu in quel periodo uno dei piu’ importanti centri  di formazione delle lingua e cultura albanese. Qui dall’inizio dell’XI secolo circolavano stoviglie invetriate di tipo bizantino,  esportate nelle altre citta’ adriatiche. A Durazzo sono presenti protomaioliche ornate con elementi floreali  di tipo brindisino, di Gela, ecc. Negli anni 1272-1285 Carlo I d’Angio’ creo’ la Monarchia di Arberia con centro a Durazzo, ed egli stesso veniva riconosciuto come re di Albania (Regnum Albaniae). Nei secoli successivi agli Angioini si sostituirono i Veneziani come dominatori della città, fino alla presa da parte dei Turchi nel 1502. Veneziani e Turchi ricostruirono, alzarono modificarono parzialmente la cinta muraria bizantina inserendovi la torre veneziana e il castello turco soprastante la città. Questa, tuttavia, aveva perso gran parte della sua importanza commerciale a causa della brusca interruzione dei rapporti economici con il resto del mediterraneo seguita alla conquista turca. Anche per numero di abitanti ed estensione la città turca fu molto più ridotta della precedente romana e bizantina. Tra le molte fortificazioni erette da Scanderbeg per la protezione del paese contro l’invasione turca vi e’ anche il castello a Capo Rodoni, conosciuto anche come il “Castello di Scanderbeg”, costruito nel 1465. L“Anonimo di Gorke” fonte storica del secolo XIV, dice che “l’Arberia era una regione grande e potente, con arceri e lanceri che venivano da una citta’ chiamata Durres”.

Da piccolo porto di pescatori a grande porto mediterraneo

La storia dell’urbanistica di Durres nel XX secolo è ancora da scrivere. Presenta aspetti molto interessanti : la città  presenta la sovrapposizione di  caratteri architettonici europei, influenze austro-ungariche, italiane e dell’architettura del periodo socialista con influenza sovietica.

La scoperta dell’antica città: I viaggiatori dello spazio e del tempo

La conoscenza delle antichità di Dyrrachium si è articolata in quattro fasi che possiamo così definire:

  • la più antica, dal XIV secolo alla metà del XIX secolo, è la descrizione dell’evidenza da parte di viaggiatori diretti a Oriente (pellegrini e viaggiatori);
  • la seconda, fra la metà del XIX e gli inizi del XX secolo, è stata  la fase degli studi di topografia militare (militari e diplomatici);
  • la terza è l’archeologia d’emergenza, dal 1920 a oggi (le missioni archeologiche e le scoperte albanesi)
  • la quarta è l’attuale ripresa degli studi urbanistici ed archeologici sistematici

Vangjel Toçi, il padre dell’archeologia a Durres

Vangjel Toçi era nato a Elbasan nel 1920, aveva studiato a Skodra e poi si era laureato in medicina all’Università di Bologna (Italia) nel 1943. Tornato in Albania, collaborò alla fondazione della Biblioteca di Durres (1945) donando 1000 volumi dei 5.000 conservati. Appassionato di archeologia, si dedicò alla ricerca del passato dell’antica città con straordinario intuito e sucesso. Nel 1947 scoprì la necropoli ellenistica  ai piedi della collina di Villa e l’edificio con il mosaico dell’ippocampo, che pubblicò nel 1959. Nella necropoli ellenistica scoprì quasi 600 tombe dal IV al I sec.a.C. con più di 1000 oggetti di corredo e un ricco repertorio epigrafico, in gran parte illirico, che consentì di comprendere l’importanza di Dyrrachium in Illiria. Per sua iniziativa, il 13 marzo 1951 fu aperto il Museo Archeologico di Durres, che sarà successivamente completato con la parte bizantina (1969). Nel 1959 recuperò il mosaico della Bella di Durazzo. Negli stessi anni scoprì le terme pubbliche romane. Nel 1962 fondò l’atelier dei Monumenti a Durres, nel 1968 la Galleria di arti figurative, collegata al Museo e nella stesso anno lanciò l’idea di un Parco Archeologico della città. Nel frattempo, nel 1966 scoprì l’anfiteatro. Pubblicò numerosi articoli sulla topografia di Durres, sull’onomastica illirica e ricevette molti  riconoscimenti pubblici per la sua straordinaria attività di scienziato. Morì il 27 gennaio 1999. 

La ricerca scientifica nella città e nel territorio

La ricerca scientifica costituisce un aspetto fondamentale di una efficace azione di tutela. E’ stata  compiuta la ricognizione sistematica di superficie sulle colline di Durres, nel 2000-2001 da parte dell’International Center of Albanian Archaeology di Tirana, che riunisce un pool di studiosi anglo-americani e albanesi delle Università di Cambridge, Cincinnati, Tirana con il sostegno della Packard Humanities Institute (J.L.Davis, A.Hoti, I. Pojani, S. R. Stocker, A.D.Wolpert, P.E. Acheson). Sono inoltre in corso, in accordo con l’Istituto Nazionale di Archeologia,  interventi di scavo e di recupero nell’anfiteatro(Università di Parma-Progetto Pilota) e nell’area del foro circolare-terme. (studi sull'anfiteatro)

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 Città turca

FIG. 22 Città turca

 Torre di Durazzo

FIG. 23 Torre di Durazzo