Il progetto Durres

Studi e ricerche nell'anfiteatro
 

Home

Equipe e collaborazioni

Videoclip del progetto Durrës

Breve presentazione della città

Iniziative, attività e news

Storia e monumenti della città

Due progetti per Durrës

Studi e ricerche nell'anfiteatro

Bibliografia

Links

1 Il monumento, la scoperta, il programma di studi e interventi

L’anfiteatro di Durres è uno dei più grandi della penisola balcanica e per ora l’unico dell’Albania. Situato nel settore ovest della città antica, adiacente alle mura bizantine e veneziane e parzialmente appoggiato alla collina, è scavato per circa la metà della sua estensione e non è chiara né l’ esatta dimensione (si presume un asse maggiore di m 136, una capacità di 15-20.000 spettatori) né l’articolazione e il sistema di distribuzione interno attraverso una serie di corridoi ad anello, non simmetrici, raccordati da scale che conducevano ai vari piani e una grande galleria settentrionale che si addentra nella collina. L’arena, scavata in minima parte, era separata dalla cavea tramite  un podium (alto basamento di protezione); la cavea era articolata in  primo e secondo maenianum (ordine di gradinate, corrispondenti al diverso rango sociale del pubblico), separati da una praecintio (balaustra divisoria). L’edificio era costruito in opus coementicium  e rivestito di opus mixtum di laterizio e pietra; le gradinate, in calcare, sono state completamente asportate .

La costruzione dovrebbe essere avvenuta  sotto Traiano ( 98-117 d.C.), quando la città fu dotata anche di una biblioteca, con un intervento urbanistico imperiale che assecondava  da una parte le esigenze di divertimento più popolare, dall’altra il profilo culturale della città. Restò in uso fino alla seconda metà del IV sec.d.C. Il suo abbandono fu determinato non solo dal terribile terremoto del 346 d.C. ma anche dalla successiva proibizione imperiale di mettere in scena questi crudeli spettacoli pagani. Fra  VI e X secolo, in una delle camere interne fu costruita una piccola cappella, decorata da pitture e mosaici molto interessanti ma di controversa interpretazione e datazione. Una seconda cappella, interamente affrescata con pitture di X-XIII secolo ormai illeggibili, si trova sul lato opposto e con accesso direttamente dall’arena. Nel corso degli scavi, furono rinvenute una settantina di tombe altomedievali.

L’anfiteatro era conosciuto, e forse in parte visibile, ancora nel 1508: è citato  dal Barletius nella  sua Biografia di  Scanderbeg; poi scomparve, sepolto dal terreno della collina. Sul pendio furono costruite case, sia in epoca turca che ancora nel XX secolo; l’andamento delle strade del quartiere ricalcava tuttavia l’ovale dell’edificio. Gli scavi condotti da V. Toçi nel 1966, a seguito di un rinvenimento fortuito,  rimisero in luce  parte della cavea, dell’arena e delle gallerie. Limitati interventi di scavo e restauro sono stati condotti negli anni successivi.  

Dal 2004 l’anfiteatro di Durres è  oggetto di un ampio programma di studio, restauro e rifunzionalizzazione nell’ambito del Progetto Pilota per la realizzazione del Parco Archeologico urbano di  Durres dell’ Università di Parma, Ministero degli Affari Esteri Italiano, Ministero dei Monumenti di Cultura della Repubblica d’Albania, UN OPS, Istituto di Archeologia d’Albania, Municipalità di Durres ( dir. prof. Santoro). Il monumento, con le adiacenti mura bizantine, costituisce infatti il nucleo centrale del percorso di valorizzazione della città antica e la sua rifunzionalizzazione rappresenta  un elemento importante nel nuovo piano regolatore del centro storico realizzato dall’Università di Pescara-Chieti (prof. Rovigatti), vincitrice del concorso internazionale indetto dalla Municipalità di Durres e che agisce in sinergia con il Progetto Pilota. Il rilievo dell’anfiteatro è inoltre oggetto di un programma per l’incentivazione del processo di internazionalizzazione del sistema universitario italiano (D.M. 5 agosto 2004 n. 262 - ART. 23), dell’Università di Parma in collaborazione con il Politecnico di Tirana ( prof. Giandebiaggi).

2. Le ricerche 2004-2007

Il programma vede  impegnate diverse unità di ricerca che lavorano in sinergia ed è validato, nella sua articolazione operativa annuale, da un Comitato scientifico italo-albanese coordinato dal direttore della Missione Archeologica Italiana. Il programma  si articola in diverse fasi:

I fase (2004): rilievo topografico, valutazione dello stato conservativo, prime indagini conoscitive archeometriche e archeologiche.

1. Rilievo generale del sito, comprendente la localizzazione e gli ingombri degli edifici moderni limitrofi con la realizzazione di un piano topografico quotato e di sezioni significative relative al rapporto tra anfiteatro e contesto (UNIPR Architettura)

2. Valutazione complessiva della situazione di stabilità, analisi dei quadri fessurativi e redazione delle linee guida degli interventi di messa in sicurezza e restauro d’emergenza in vista di una manifestazione temporanea da svolgersi nell’anfiteatro (UNIPR Architettura). Consegnate il 30 luglio 2004 all’Istituto dei Monumenti di Cultura le linee guida non sono state attuate nel restauro che l’Istituto ha realizzato.

3. Indagini diagnostiche geofisiche sulla struttura interrata mirate all'acquisizione di dati sulla stabilità dell'edificio (Network Universitario di Archeometria-UNIPR-Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Roma La Sapienza).

4. Saggi di scavo mirati all’accertamento di alcuni elementi della geometria dell’edificio, nella galleria settentrionale e nella porzione sudoccidentale della Cavea (UNIPR Archeologia e Dipartimento di Archeologia di Durres).

2.1 il rilievo topografico

La mancanza di indicazioni precise riguardo alla stabilità del manufatto e degli edifici limitrofi in relazione ad un suo uso pubblico diverso da quello esclusivamente museale, nonché la scarsa attendibilità e frammentarietà della documentazione grafica esistente, hanno richiesto la redazione urgente di un rilievo topografico con strumentazione avanzata della geometria delle parti scavate del manufatto e dei limiti fisici dell'edificato e delle proprietà circostanti. L’attività si è articolata in:

- inquadramento dell'oggetto (manufatto scavato);

- delimitazione dei confini dell'ambito urbano di riferimento (città ottomana);

- individuazione di isole urbane omogenee all'interno della città murata;

- individuazione delle altre emergenze e delle relazioni con il tessuto storico della città;

- schedatura degli edifici dell'isolato urbano che circonda l'anfiteatro;

- analisi dei percorsi e degli accessi;

- rilievo delle caratteristiche urbane secondo parametri omogenei per una schedatura dei caratteri prevalenti dell'ambiente urbano (fronti, materiali, elementi di pregio, emergenze architettoniche)

- rilievo fotografico;

- comparazione della documentazione cartografica storica (rilievi IGM scala 1/2500 del 1928 e del 1937-39) con lo stato di fatto;

- restituzione grafica.

 

 

 

1  2

  torna sopra


Veduta aerea dell'anfiteatro

 FIG. 1: Veduta aerea dell'anfiteatro

Anfiteatro in corso di scavo (1966)

 FIG. 2: Anfiteatro in corso di scavo (1966)

Mosaico del lato sud della cappella di S. Stefano

 FIG. 3: Mosaico del lato sud della cappella di S. Stefano

Scala di accesso alla cavea

 FIG. 4: Scala di accesso alla cavea


L'interno dell'anfiteatro

 FIG. 5: La cavea

Carta topografica

 FIG. 6: Rilievo topografico generale poligonale

Rilievo del piano topografico

 FIG. 7: Rilievo  topografico dell'anfiteatro

Studio Geometrico

 FIG. 8: Studio Geometrico

Studio archeologico degli alzati

 FIG. 9: Studio archeologico degli alzati

La pittura

 FIG. 10: La pittura