Il progetto Durres

Studi e ricerche nell'anfiteatro
 

Home

Equipe e collaborazioni

Videoclip del progetto Durrės

Breve presentazione della cittą

Iniziative, attivitą e news

Storia e monumenti della cittą

Due progetti per Durrės

Studi e ricerche nell'anfiteatro

Bibliografia

Links

2.2 Indagini diagnostiche geofisiche: prospezioni microgravimetriche

La prospezione microgravimetrica era mirata all’individuazione di cunicoli sotterranei che potessero mettere a rischio la sicurezza del pubblico reintrodotto nel monumento in occasione di una manifestazione temporanea prevista per settembre 2004. E’ stata eseguita dai proff. B. Toro, M. Di Filippo e dai loro collaboratori del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Universitą di Roma La Sapienza, su incarico di UNOPS e UNIPR nell’ambito del progetto. La prospezione microgravimetrica č una tecnica che permette di delineare la distribuzione delle densitą dei terreni che costituiscono il sottosuolo.  Dall’elaborazione dei dati gravimetrici rilevati č possibile individuare la presenza nel sottosuolo di masse a bassa o bassissima densitą o addirittura di vuoti. Se nel sottosuolo sono presenti rocce dense, la gravitą risulta maggiore rispetto a zone in cui sono presenti terreni a densitą minore, quali sabbie, argille, torbe o addirittura materiali di riporto. E' quindi possibile rilevare gli effetti gravimetrici di cavitą presenti nel sottosuolo . Nel caso dell’anfiteatro, č stata utilizzata la microgravimetria per individuare eventuali cavitą sotto la superficie dell’arena. Le elaborazioni ottenute attraverso una fitta rete di misure e un complesso sistema di calcoli rappresentano la possibile configurazione del sottosuolo dell’arena dell’anfiteatro ipotizzando la presenza di strutture murarie e di cavitą. Le indagini sono proseguite nel 2005 nel settore nordoccidentale dell'arena, con lo scopo di individuare la grande galleria meridionale e il perimetro esterno dell'anfiteatro

II Fase  (2005-2006)

La seconda fase delle ricerche era mirata specificamente alla comprensione dell’edificio nei suoi aspetti geometrici e funzionali, al suo inquadramento tipologico e alla comprensione  delle modalitą e fasi dell’abbandono e riuso medievale e moderno.

5. completamento del rilievo indiretto  e studi sulla geometria dell’edificio  (UNIPR Architetti);

6. completamento delle indagini microgravimetriche nel settore meridionale (Roma La Sapienza)

7. ampio saggio di scavo nel settore meridionale (UNIPR Archeologi e Dipartimento di Archeologia di Durres);

8. prime indagini archeometriche sulle pitture, sui mosaici e caratterizzazione archeometrica dei materiali edilizi (malte, lapidei);

9. documentazione e la relativa descrizione grafica dei setti murari sotto l'aspetto morfologico e stratigrafico verticale  (UNIPR Archeologi).

2.3 I risultati degli scavi 2004-2005

Fra novembre 2004 e luglio 2005 per 12 settimane gli scavi della missione archeologica dell’Universitą di Parma e del Dipartimento di Archeologia di Durres ( direttori proff. Santoro e Hoti),  hanno portato alla luce un quartiere della cittą  medievale e rinascimentale, con strade, case, orti, pozzi, cisterne, conserve, chiesette, costruito sopra e  annidato in mezzo ai ruderi dell’imponente anfiteatro romano. Su un’area di 300 mq, fino a una profonditą di 2,40 m quindici ricercatori e studenti italiani e altrettanti albanesi dell’Istituto di Archeologia di Tirana e dell’Istituto Nazionale dei Monumenti hanno dato vita al primo esempio in Albania di archeologia urbana , modernamente intesa: una ricerca archeologica stratigrafica, estensiva, globale, che non privilegia a priori una fase storica ritenendola pił importante delle altre ( in genere quella romana, a svantaggio delle fasi medievali) ma le indaga e documenta tutte con la medesima attenzione, per giungere a una conoscenza completa dell’organismo-cittą in tutte le sue vicende. E’ cosģ emersa una fase inaspettata della millenaria storia di Durazzo, di cui nulla era rimasto visibile tranne la cappellina inserita nell’anfiteatro, con mosaici di santi e angeli, attribuiti con molti dubbi al VI o all’X-XI secolo. Alla luce dei nuovi scavi questo piccolo gioiello, e un’altra preziosa piccola cappella dalla parte opposta dell’arena, decorata con pitture bizantine ormai quasi illeggibili, si spiegano bene nel quadro di una cittą che fra X e XIII era importantissima, vivace, contesa sanguinosamente fra Bizantini e Normanni a causa della sua ricchezza e della sua posizione di controllo dell’Adriatico. Gli antichi muri, le strade e le ceramiche riportate alla luce dagli archeologi illustrano il modo in cui gli abitanti seppero riutilizzare le imponenti strutture dell’anfiteatro romano ritagliandovi case, portici in legno, spianando strade e costruendo pozzi e magazzini. Dopo un disastroso terremoto, noto dalle fonti storiche, nel 1276 e confermato dal crollo delle strutture in opus coementicium dell’anfiteatro, la cittą non fu abbandonata ma anzi continuņ a vivere una vita vivace grazie alla dominazione veneziana. Le belle ceramiche da mensa documentano intensi scambi sia con Bisanzio e l’oriente mediterraneo sia con l’Italia, fino all’avvento della dominazione turca che agli inizi del ‘500 segna l’interruzione di questa rete di rapporti, l’abbandono di molti edifici e l’interramento dell’anfiteatro, coperto da una serie di frane. Lo scavo si č svolto come cantiere aperto, sotto gli occhi degli abitanti della cittą e dei numerosissimi turisti che ne frequentano la rinomata spiaggia. I risultati scientifici sono in corso di pubblicazione. Hanno partecipato alla campagna di scavo 2005 anche gli allievi albanesi

III Fase (2006)

10. rilievo di dettaglio del monumento nelle sue parti verticali ed orizzontali, attualmente in luce e delle relative concamerazioni, con metodi geometrici diretti ed indiretti ortofotogrammetrici. Sulla base di questo rilievo geometrico, verranno poi elaborate carte tematiche, relative alle tecniche edilizie e degli elementi architettonici, dei materiali, del quadro fessurativo, dei dissesti e dei fuori piombo fino alla redazione delle carte del rischio.

11. ampliamento del saggio di scavo nel settore meridionale e sud occidentale

12. progettazione dell'intervento di scavo dell'arena e della galleria e progettazione definitiva del restauro

Partecipano alla campagna di scavo 2006 (25 giugno-5 agosto) gli allievi del'Universitą di Parma: Bobbio Paolo, Corradi Claudia, Dazzi Alice, Ferrarini Michela, Gregorio Silvia, Moderato Marco, Restori Giorgia, Vecchi Elisa,Vorro Agostino.
 

Per le ricerche 2007 vai a: Mostra: "Il rilievo dell'anfiteatro di Durazzo: conoscenza di un monumento per la valorizzazione del patrimonio culturale mondiale"- coord. Prof. P. Giandebiaggi - Tirana-Durazzo 15-17 novembre 2007

 

1  2

  torna sopra


Prospezioni microgravimetriche

La prossima campagna di scavo

 FIG. 11-12: Prospezioni microgravimetriche

Area meridionale

 FIG. 13: Area meridionale

I pozzi e le arcate dell'anfiteatro

 FIG. 14: I pozzi e le arcate dell'anfiteatro

Panoramica dell'area di scavo

 FIG. 15: Panoramica dell'area di scavo

Parete sud della cappella a mosaico

 FIG. 16: Parete sud della cappella a mosaico

Studi archeometrici per il restauro

 FIG. 17: Studi archeometrici per il restauro

La prossima campagna di scavo

 

 FIG. 18-19: La prossima campagna di scavo

Il calco urbano nella carta IGM 1929

 FIG. 18: Il calco urbano nella carta IGM 1929